Un secondo prima mi trovo a pensare: "Ah, che meraviglia! Domani non si lavora quindi ronferò fino all'ignoranza e quando mi sveglierò mi laverò e asciugherò i capelli con tutta tranquillità. Non come al solito, di sera durante la doccia, che poi mi trovo a mezzanotte con il phon pesante in mano, l'occhio imbarazzato ad improvvisare una riga da parte che rimane più storta della bocca della Lecciso...".
Due secondi dopo le scimmiette nel mio cervello avevano già incominciato a segare il tronco, impedendo l'ascolto di qualsivoglia mio pensiero e distraendo la mia memoria, tanto che mi trovavo sotto la doccia rovente a passarmi le mani nei capelli stile Saratoga il silicone sigillante. Dopo due *doh!* e un "che stordita sei" mi arrendo all'evidenza, e continuo a lavarmi i capelli.
Altri due secondi dopo, mi metto a giocare a
mondo sulle piastrelle per evitare che il mio 40 inzuppi tutto il pavimento, durante il mio disperato tentativo di raggiungere shampoo e balsamo, che ovviamente non erano previsti nella doccia di questa sera. E' stato proprio in quel momento... sì, mi sono resa conto che a OEDVTV mancava qualcosa, quello che in tutte le più importanti televisioni non può mancare: uno spazio dedicato ai più piccini.
Decido di creare un canale apposta per i bambini di oggi, chiamandolo con l'unico nome rimasto disponibile tra gli infiniti copyright:
Pirley Channel. E quale modo migliore, data l'ora tarda, per inaugurare il nuovo arrivato se non il racconto di una bellissima ed intramontabile fiaba? Ecco allora che la vostra Oedv vi racconta la vera storia di Cenerantola.
C'era una volta, nella periferia di Cinisello Balsamo, una famiglia molto ricca, composta da mamma imprenditrice, papà dottore e una bimba stragnocca. Quest'ultima si chiamava Cenerantola, nome scelto dal padre durante il suo concepimento. Rimase orfana di madre quasi subito, e poco dopo anche di padre, perchè le rogne capitano sempre vicine. Cenerantola viene affidata ad una lontana zia, che ha due figlie: Cenerotola (nome scelto sempre dal padre di Cenerantola, a seguito di un giudizio sull'aspetto fisico di questa ragazzina) e Cenerosica (a causa della sua costante invidia). Queste due cugine erano brutte, due cozze gratinate, ma la zia le considerava bellissime e le propinava a tutti i buon partiti dell'interland milanese, senza ovviamente successo. Nera di rabbia, incolpava Cenerantola di tutto, ma soprattutto di essere stragnocca, e la obbligava a spalmarle la Preparazione H sui punti critici e a toglierle la lanetta nera incastrata nelle unghie dei piedi.
Cenerantola, oramai adolescente, non ne può più e decide di scappare di casa. Non essendo maggiorenne, non aveva la patente e, anche se l'avesse avuta, sarebbe mancata comunque la macchina. Disperata, Cenerantola urla al cielo: "Ma porca merda, come cacchio faccio ad andare via da sta vecchia varicosa e da ste cesse de sorellastre??". Apparve così un fascio di luce e, dal nulla, comparì una donna un po' in sovrappeso, con ciabatte Rosetta rosse (che contenevano dei tronchi avvolti in calze contenitive tonalità daino del Madagascar), gonna a pieghine azzurra e top paillettato dal quale fuoriusciva carne in quantità.
- E tu chi cacchio sei? - domandò stupita Cenerantola.
- A ragazzì, 'sò 'nna fata, nun vedi??. - "Andiamo bene...." pensò scettica Cenerantola.
-'Sò la fata Polverina, il nome me l'ha dato tuo padre (lo possino) quando m'ha beccato nel bagno della scuola con le mie amiche. -
- E che vuoi da me? -
- Aaaa impunita! Stavo guardanno Carramba poi hai urlato e 'sò venuta a aiutatte 'mbescille! Tò, beccate scta garrozza, scti gavalli e 'namosene via che qui viè tua zia a cercatte! -
- Ma...... i cavalli? La carrozza?? Uè antichità, che figure mi fai fare?? -
- Li mortacci.. sali e vedrai che nun te ne penti.. -
Così Cenerantola sale e, ferma al semaforo, si apre lo sportello della carrozza ed entra un modello di Armani. Si gira verso Cenerantola e dice:
- Oh, che graziosa creatura mi trovo casualmente davanti -.
- Eeeh? -
- I tuoi occhi brillano come la rugiada delle mattine di primavera... -
- Eeeeh?? -
- Il mio cuore già batte per te come un tamburo... -
- Eeeeeh??? -
- Senti comecavolotichiami, io sono troppo ricco e ci sto troppo dentro, il mio vecchio mi uffa perchè non mi trovo la tipa e nella sella del mio mezzo ho una Louis Vuitton nuova di pacca. Visto che non sei proprio cessa e te la tiri poco, che facciamo? Uniamo i nostri chakra??? -
- Va bene. -
E fu così che vissero tutti felici e contenti... e adesso... buona notte bambini... sogni d'oro...
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